Attenzione al Tacito rinnovo

attenzione al tacito rinnovo

Attenzione al Tacito rinnovo

Ogni giorno conosco Attività e Imprenditori che sono cascati nella formuletta del Tacito rinnovo che la Web Agency gli ha sottoscritto per legarselo bene stretto. Peccato che come spesso accade, l’ignaro imprenditore NON sa che per schiodarsi da questa catena deve inviare la disdetta via PEC almeno 3 mesi prima del rinnovo. Infatti 8 su 10 restano inchiodati (Cosa serve il Sito Web)

FAI ATTENZIONE AL TACITO RINNOVO

Se poi ci mettiamo chi ti vende la scheda di Google My Business che è ASSOLUTAMENTE GRATUITA, si completa il cerchio.

È legittimo che, dove c’è un bisogno più o meno latente, ci sia qualcuno che si offra di soddisfarlo. È il mestiere di chi vende, l’offrirsi per risolvere un problema. Ciò che non è lecito è che qualcuno approfitti della fiducia delle persone per piazzare il proprio servizio.

Purtroppo il fenomeno dei sedicenti venditori che bussano alle porte delle imprese o direttamente al telefono, presentandosi a nome di Google è in crescita e poco rassicurante.

Arrivano e mostrano alla vittima di turno numeri e grafici che dimostrano la scarsa presenza della sua attività sui motori di ricerca, i limiti del suo sito web, il danno commerciale che tale situazione rappresenta. Inutile dire che la soluzione al problema è a portata di mano, scritta nero su bianco tra le pagine di un contratto a cui è sufficiente mettere una firma.

Fai attenzione anche perché sempre più spesso questi Contratti nascondono il Tacito Rinnovo, un meccanismo che in apparenza ti toglie il pensiero della scadenza ma se dovessi decidere di RECEDERE dal Contratto dovrai ricordarti di comunicarlo 3 o 4 mesi prima (se va bene).

FAI ATTENZIONE AL TACITO RINNOVO

Ne ho incontrati più di uno, personalmente, di questi personaggi. Uno pochi mesi fa, nell’ufficio di un mio cliente.

Con un fogliettino triste triste in mano, snocciolava i dati di un non so quale check al sito web. (anche io faccio le analisi del Sito Web ma direttamente sul Computer del Cliente)

“Vede, è scritto qui, signore: il suo sito non è mobile”.

Traduco: “Il suo sito internet non ha una versione adatta ad essere visualizzata sugli smartphone. Di conseguenza è penalizzato nei risultati di ricerca”.

In quell’occasione ho potuto smascherare il tentativo, estraendo il mio smartphone dalla tasca e mostrando all’imbroglione il sito del mio cliente: era visibilmente allineato agli standard che piacciono a Google.

Ma quanti ignari imprenditori si sarebbero fatti abbindolare? Magari senza capire cosa l’imbroglione proponesse per risolvere il problema.

Pochi giorni fa ho scoperto un’altra forma di raggiro.

Stavo mostrando ad un cliente la tabella che troviamo nella colonna di destra della finestra dei risultati di ricerca. È quella che appare quando cerchiamo un’impresa, digitandone il nome. Google ne crea una per ogni attività commerciale di cui è a conoscenza. Sono presenti l’indirizzo, il telefono, un’anteprima da Street View e una porzione della mappa del territorio in cui l’attività ha sede.

Spesso i dati nelle schede sono imprecisi ma si può facilmente segnalare gli errori.

Se sei il titolare di un’impresa, fai questa prova: digita in Google il nome della tua ditta e molto probabilmente vedrai la tua scheda. Puoi – e ti consiglio di farlo al più presto – rivendicarne la proprietà, diventandone amministratore, aggiornare i dati e arricchirla di foto e informazioni aggiuntive. E’ GRATIS !!!

Perché è importante prendere possesso della scheda?

google maps

Perché quella tabella – lo potrai poi constatare osservando le statistiche nell’area di gestione Google My Business – è molto utilizzata da chi cerca la tua attività.

Una buona parte delle telefonate che ricevi partono da utenti che, da smartphone, ti hanno rintracciato su Google, hanno trovato la tua scheda, hanno cliccato sul tuo numero di telefono facendo partire la chiamata. Altri hanno raggiunto la tua sede attivando la navigazione GPS da lì.

Insomma quella scheda è un’ottima iniziativa di Google che contribuisce alla visibilità delle imprese e facilita la vita alle persone. Tenerla aggiornata significa offrire a chi ti incontra su internet più elementi per spingerli a contattarti.

E dove sta l’inganno?

Me l’ha raccontato una commerciante. I soliti furbetti, ancora loro, i sedicenti finti “rappresentanti di Google”, si presentano agli esercenti e spiegano che per mettere mano alla scheda c’è un costo da pagare.

Niente di più falso. Google non chiede un soldo per dare ai titolari delle imprese l’amministrazione. E mi viene difficile pensare che mandino gente porta a porta. Per fare cosa? Raggranellare gli spiccioli per il caffè?

È gratis quella scheda. Anzi, è nell’interesse di Google che i dati presenti in ognuna siano corretti.

Perché se c’è una cosa che ho capito da quando lavoro nel web marketing è che il vero patrimonio del numero uno dei motori di ricerca è l’affidabilità dei risultati. Le persone continueranno a preferire Google ad altri fino a che avranno la consapevolezza che i risultati che trovano sono attendibili.

Ma vuoi conoscere la forma di imbroglio più subdola?

È la tecnica del “Porto la tua azienda in prima pagina”.

Il millantatore promette – in cambio di denaro – uno straordinario posizionamento su Google. Torna poche settimane dopo e, davanti agli occhi dell’esercente digita il nome della ditta nella finestra di ricerca. E – wow! – ecco in prima pagina, anzi in prima posizione nella prima pagina, il nome dell’attività dell’ignaro commerciante.

Cos’ha fatto il venditore furbetto ?

Assolutamente niente. Ha fatto tutto Google. Se hai un minimo di conoscenza delle logiche del SEO (search engine optimization, le tecniche di ottimizzazione del posizionamento di un sito web sui motori di ricerca) saprai che il sito di un’azienda di cui è stato inserito il nome nella finestra di ricerca, non può che essere il risultato naturale più pertinente per Google, salvo eccezioni, in pratica se scrivi il nome della tua Azienda e la città è ovvio che venga visualizzata in prima posizione, ti sei cercato da solo.

Insomma, lasciamelo dire, è sconfortante tutto questo, proprio perché esistono Web Master professionisti che sono poco venditori e molto tecnici e ti garantiscono dei risultati veri e reali.

Viviamo un’epoca di cambiamenti e nuove opportunità, anche grazie a Google; ma la rivoluzione digitale deve saper abbattere parecchi muri nel mondo delle imprese, inclusa una comprensibile diffidenza.

Se a ciò si aggiungono gli espedienti di scaltri personaggi come quelli che ti ho descritto, ritengo che per parecchio tempo ancora ascolteremo parole come “… sì, internet è una bella cosa, ma nel mio settore non funziona. Il mio settore è diverso”.

Quali consigli per non scivolare nelle trappole?

Spesso cercare di smascherare la persona che hai di fronte non è facile, è vero. Per cui l’unica arma che hai per non farti ingannare è il tuo sapere e imparare a distinguere il Vero Consulente Web.

Leggi, studia, cresci: coltiva la tua cultura digitale. Se hai un’impresa, pur piccola che sia, non puoi pensare che il capire i modi attraverso cui oggi le persone comunicano e gli strumenti che utilizzano siano cose che non ti riguardano.

In alternativa usa al meglio le tue percezioni di chi hai di fronte facendo delle domande e cercando di percepire competenza nelle risposte che il sedicente venditore ti offre. Ti consiglio anche di leggere l’articolo che parla di venditori e consulenti lo trovi qui

Buon Business

Stefano

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