Campagna Pubblicitaria (1)

campagna pubblicitaria

Impariamo dalle grandi Aziende a creare una buona Campagna Pubblicitaria

Ho fatto uno sforzo terribile a scrivere il termine PUBBLICITARIO invece di COMUNICAZIONALE perché come ho già detto in altri articoli, per me il primo termine è infinitamente riduttivo sia a livello mentale che commerciale. Ma l’ho fatto per semplicità di comprensione.

Il titolo della vignetta esprime realmente quello che passa per la testa al 90% di quelle PMI che hanno deciso di fare una campagna pubblicitaria.

Qui ti svelo i 6 punti chiave che devi conoscere alla perfezione per non rischiare di buttare soldi nella spazzatura e sapere come si realizza una campagna pubblicitaria.

Eccoti il primo.
1- Fissa un arco temporale;
è importante che tu prenda un periodo di tempo ben definito su cui ragionare perché tale periodo ti fornirà il perimetro su cui muoverti. Di norma si utilizza l’anno solare, al cui interno individuare dei sottoperiodi specifici (es. quello dei saldi, un’evento popolare, periodi scolastici, cerimonie…etc…) sempre in base al tuo settore di Attività.
I veri maestri nel creare brevi periodi su cui lavorare sono i Centri Commerciali.

<case history>

La catena di ipermercati IPER ha una programmazione particolarmente studiata, prevedendo azioni commerciali che possono arrivare anche a coesistere come la “Fiera del Jeans” che in parte si può sovrapporre a “Suona la Campanella” di inizio anno scolastico; in questo caso si tratta quasi sempre di periodi di 2 settimane, il più delle volte spezzate da un’equivalente periodo senza promozioni.

Nel caso specifico le promozioni possono seguire le festività (Natale, Pasqua, S. Valentino), le stagioni (Fiera di Primavera, Fiera del bianco) eventi più o meno significativi (L’Anniversario, Champions League) oppure possono essere distaccate da qualsiasi tipo di evento/festività/stagioni come ad esempio “Iperfollie”. In ogni caso l’obiettivo è quello di creare un evento che duri appunto un arco di tempo limitato, su cui poter gestire una programmazione ad hoc.

2- Definisci il budget di investimento;
beh mi pare ovvio che prima di partire con qualunque operazione tu debba stabilire quanto investire.

Giusto per darti qualche indicazione tieni conto che normalmente per un’Azienda tipo, cioè che non sia in fase di start-up o che non stia attraversando una fase di mercato come quella attuale, è prassi stanziare il 5% del proprio fatturato.

Chiaramente la situazione attuale che coinvolge gran parte dei settori, richiede gestioni specifiche, e comunque ogni settore di mercato ha le sue regole, l’importante è avere però un budget di riferimento su cui lavorare; in caso contrario il rischio è di investire più del necessario (creando scompensi gestionali), o meno del necessario (non sostenendo in modo adeguato l’attività aziendale).

3- Determina l’oggetto della Comunicazione;
Fare pubblicità vuol dire comunicare qualcosa al tuo cliente o potenziale, del tuo prodotto/servizio.

E’ assolutamente necessario che tu abbia le idee chiare e stabilisca che cosa comunicare e su quale caratteristica e/o beneficio del prodotto/servizio che sia percepito dal consumatore.

Se non hai ben chiaro il contenuto del messaggio comunicazionale caschi nella trappola di sbagliare comunicazione, inviando messaggi inutili, magari dannosi o più probabilmente confusi; devi individuare uno e uno solo degli aspetti che caratterizzano ciò che commercializzi (uno specifico beneficio/vantaggio, un’idea differenziante, una caratteristica che ti rende veramente unico sul mercato…etc…) e concentrarti su di esso per non disperdere da un alto l’efficacia della comunicazione e dall’altro l’attenzione del destinatario della comunicazione.

<case history>
Riso Flora è una nota marca di riso che con lo slogan “il riso che non scuoce mai” è riuscita a differenziarsi rispetto ai competitor, creandosi una solida fetta di mercato ed è entrata nell’immaginario comune come la marca di riso che non scuoce per eccellenza, escludendo di fatto i concorrenti da questa particolare idea differenziante, tanto che nessuna campagna di marche concorrenti si focalizza su questo aspetto del prodotto.
Chiaramente Riso Flora potrebbe decidere di evidenziare nella sua comunicazione commerciale la bontà del prodotto, piuttosto che la genuinità o l’ampia gamma di varianti, ma il rischio sarebbe quello di offuscare il suo vantaggio competitivo distraendo i consumatori dalla caratteristica che ha reso vincente il prodotto; non solo ma se perdesse la focalizzazione rischierebbe di farsi rubare l’idea differenziante da un concorrente.

Restano ancora i punti 4-5-6 che ti svelo nell’articolo Campagna Pubblicitaria (2)
Ma non voglio farti soffrire e così ti anticipo i titoli:
4- Definisci il Target di riferimento (quante volte me l’hai sentito dire…se guardi nel Blog c’è un articolo specifico su questo ma leggilo soltanto come approfondimento)
5- Crea il tuo messaggio (sul modello AIDA Attenzione-Interesse-Desiderio-Acquisto)
6- Scegli il canale più adatto

Cercalo negli Articoli del Blog e leggilo.

Resta connesso…

Stefano B.
autore del Blog comunicazionecommerciale.com

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